”… Come fare il teatro senza pensarlo? Senza porsi delle doman-
de? Come stare in mezzo alla gente e non guardarla e non chiedersi, non interrogarsi sul teatro e sul mestiere dell’attore? Su quello che “il teatro” è?

Perché è? Perché lo si fa? … Il teatro mi appare ancora in tutti i suoi aspetti soltanto

come un mistero. Provoca in me dei turbamenti profondi, dei disordini interiori diffi-
cilida spiegare. So soltanto che ci sono due modi di fare o considerare il teatro: alla

superficie o in profondità, o meglio in altezza, voglio dire proiettato nella verticale
dell’infinito. Per me il teatro è questo: una cosa dello spirito. …”

(Louis Jouvet)